L’indice di placca è la percentuale numerica che esprime quanta placca è presente sulla superficie di tutti i denti e che non deve essere superiore al 20%.
Un altro parametro importante è l’indice di sanguinamento, effettuato tramite il sondaggio del solco gengivale (gengiva che sta intorno al dente).
Se il sondaggio provoca sanguinamento vuol dire che è in atto una infiammazione.
Se il valore è sopra al 10% si parla di infiammazione, al contrario si parla di salute gengivale.
Se può interessarti, gli scenari che ti si possono presentare dal PSR sono i seguenti 3:
PAZIENTE 1
Paziente sano che non ha problemi di natura parodontale e che quindi gode di salute gengivale.
In questo caso non sussiste una infiammazione superficiale o profonda. In ogni caso la prevenzione primaria è fondamentale per evitare la malattia parodontale. La malattia non è ancora presente, ma il medico deve metterti in guardia su tutti quelli che sono gli aspetti comportamentali da adottare. Primo tra tutti la pulizia dei denti che deve raggiungere elevati livelli di controllo della placca.
Il professionista deve insegnare la tecnica personalizzata più efficace per la rimozione della placca e deve verificare che la placca sia rimossa.
PAZIENTE 2
In questo caso il paziente ha una storia di problematiche parodontali che sono state diagnosticate tempestivamente e trattate.
Viene messo in TPM nell’ambito della quale viene eseguita tutta la serie di indagini eseguite con una sonda parodontale.
Per questi pazienti si parla di prevenzione secondaria, basata su una diagnosi precoce che ha consentito di trattare il paziente per problematiche superficiali e che ne deve ostacolare la possibilità di recidive.
PAZIENTE 3
Il paziente ha avuto problematiche parodontali gravi, ma è stato risanato e messo in condizioni di stabilità.
In questo caso alzeremo molto la guardia ed effettueremo una TPM con elevata frequenza (ogni 3 mesi) per impedire le ricadute della malattia.
Siamo in quella fase fondamentale che ci determinerà in modo chiaro ed inequivocabile se il paziente riuscirà insieme al nostro aiuto a controllare la malattia parodontale.
La TPM su un paziente con una storia di parodontite è fondamentale.
Il monitoraggio insieme ad una diagnosi sempre aggiornata ed ad una terapia corretta dei siti in cui potrebbero verificarsi altri processi infiammatori nuovi stanno alla base del successo della salute parodontale.
È possibile mettere in atto terapie mini invasive per risolvere eventuali problematiche solo quando la patologia è ancora superficiale.
Quando i parametri rientrano nei valori considerati “normali” il paziente rientra nella TPM per impedire le recidive parodontali.
Collaborazione tra professionista e paziente
La seconda fondamentale differenza tra la TPM e la semplice seduta d’igiene è la stretta collaborazione tra l’Igienista dentale, il Parodontologo ed il paziente.
Ho sempre sostenuto l’importanza del lavoro di squadra. In campo parodontale tale collaborazione diventa ancor più fondamentale per raggiungere il successo nell’ambito di una terapia.
L’Igenista è una figura che viene istruita personalmente dal Parodontologo per eseguire perfettamente diagnosi partendo dagli indici sopra descritti.
Partendo dalla diagnosi dell’Igenista il Parodontologo ha la possibilità di monitorare i pazienti anche se non li vede.
Ma l’alleanza più importante è quella che le figure professionali devono instaurare con il paziente, basata su un rapporto di fiducia reciproca.
Il parodontologo ti istruirà sulle tecniche e modalità di igiene che dovrai adottare a casa.
Ogni paziente infatti ha caratteristiche specifiche, che richiedono cure individualizzate.
Per farla breve… la giusta tecnica per spazzolare i denti non esiste, ma esiste la giusta tecnica individuale perfetta!